martes, 23 de febrero de 2010

Baudelaire


"Me aburro en Francia porque todo el mundo se parece a Voltaire (...). Voltaire o el antipoeta, el rey de los papanatas, el príncipe de los superficiales, el antiartista, el predicador de las porteras... Voltaire, como todos los perezosos, odiaba el misterio"

jueves, 11 de febrero de 2010

pavese: piedad y guerra civil





"Ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini. Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso. Guardare certi morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso.Si ha l'impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noi altri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura, non è la solita viltà. Ci si sente umiliati perché si capisce - si tocca con gli occhi - che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione"
Cesare Pavese, La casa in collina, 1947-1948.