Viático
Oh herido abajo en la hondonada
Tanto clamaste
Que tres compañeros enteros
Cayeron por ti que casi no estabas.
Entre cieno y sangre
Tronco sin piernas
Y tu lamento todavía,
Piedad de nosotros que quedamos
Gimiendo y no tiene fin la hora,
Apura la agonía,
Tú puedes terminar,
Y consuelo te sea
En la demencia que no sabe enloquecer,
Mientras se detiene el momento
El sueño en el cerebro,
Déjanos en silencio –
Gracias, hermano.
1916.
Trad: Diego Bentivegna
De Poesía dispersa y prosa lírica.
Clemente Rébora (Milán, 1885-1957).
Viatico
O ferito laggiù nel valloncello,
Tanto invocasti
Se tre compagni interi
Cadder per te che quasi non c’eri.
Tra melma e sangue
Tronco senza gambe
E il tuo lamento ancora,
Pietà di noi rimasti
A rantolarci e non ha fine l’ora,
Affretta l’agonia,
Tu puoi finire,
E conforto ti sia
Nella demenza che non sa impazzire,
Mentre sosta il momento
Il sonno sul cervello,
Lasciaci in silenzio –
Grazie, fratello.
E il tuo lamento ancora,
Pietà di noi rimasti
A rantolarci e non ha fine l’ora,
Affretta l’agonia,
Tu puoi finire,
E conforto ti sia
Nella demenza che non sa impazzire,
Mentre sosta il momento
Il sonno sul cervello,
Lasciaci in silenzio –
Grazie, fratello.
1916