domingo, 7 de marzo de 2010

Pasolini: ¿capítulo perdido de Petróleo en manos de diputado berlusconiano?

Ladri di «Petrolio»Uno straccio di verità: sono ormai 35 anni che sul delitto di Pasolini in molti la chiediamo, da Gianni Borgna a Carlo Lucarelli, a Carla Benedetti a tanti altri. Ora arriva la notizia che qualcuno ha messo le mani sopra un capitolo scomparso di Petrolio, con un lancio d'agenzia in cui il sensazionale e il superficiale ci sgomentano, ad aggiungere nuova nebbia al nebbione corrotto in cui siamo. E lo sgomento cresce di ora in ora, perché quel qualcuno che ha messo le mani su questo inedito del romanzo incompiuto di Pasolini si chiama Marcello Dell'Utri. Ossia qualcuno che è quanto più lontano da un antifascista come Pasolini si possa immaginare; e dico antifascista, perché per la denuncia del nuovo fascismo Pasolini è stato assassinato il 2 novembre del 1975, schiacciato come un cane all'Idroscalo di Ostia. Il nuovo fascismo era per Pasolini il nuovo potere economico del consumismo e del trasformismo politico, che dal delitto di Enrico Mattei del 1962 arriva alle stragi del «doppio Stato», passando per la loggia P2 fondata da Eugenio Cefis, e lasciata per paura al duo Gelli-Ortolani, fino a una delle società nascoste della Edilnord Centri Residenziali (già Edilnord s.a.s. di Silvio Berlusconi & c.), con sede a Lugano, dell'avvocato Umbergo Previti, padre di Cesare, cui hanno dato il pittoresco nome di Cefinvest. Un'eredità non dissimulata?

Artículo completo en Il manifesto.