Matteo Bentivegna (o Bentivenga) dei Signori d'Acquasparta (Todi, 1240 – Roma, 1302) è stato un filosofo, teologo e cardinale italiano.
Nacque da una delle grandi famiglie delle Terre Arnolfe, i Bentivegna, feudatari di Acquasparta e Massa Martana, trasferitasi a Todi alla fine dell'XI secolo. Era sicuramente fratello del Cardinale Bentivegna Bentivegna d'Acquasparta, Vescovo di Todi. Talune ricerche mettono in dubbio il rapporto di parentela fra i due cardinali, ma l'uso da parte di entrambi del medesimo Stemma e predicato Nobiliare denunciano, per le ferre regole araldiche, l'appartenenza alla stessa famiglia. Stemma araldico ancora oggi visibile nella tomba di Matteo d'Acquasparta, nel Castello di Massa Martana, e negli annali di Todi [1]. Entrò giovanissimo nell'ordine francescano e ben presto si dimostrò molto dotto soprattutto in teologia, ottenendo il compimento degli studi in due delle più grandi Europa: Parigi e Bologna. La sua fama raggiunse Roma e diventò dapprima lector Sacri Palatii, sostituendo l'arcivescovo Peckam (arcivescovo di Canterbury), e poi, nel 1287, Generale dell'ordine francescano.
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Nacque da una delle grandi famiglie delle Terre Arnolfe, i Bentivegna, feudatari di Acquasparta e Massa Martana, trasferitasi a Todi alla fine dell'XI secolo. Era sicuramente fratello del Cardinale Bentivegna Bentivegna d'Acquasparta, Vescovo di Todi. Talune ricerche mettono in dubbio il rapporto di parentela fra i due cardinali, ma l'uso da parte di entrambi del medesimo Stemma e predicato Nobiliare denunciano, per le ferre regole araldiche, l'appartenenza alla stessa famiglia. Stemma araldico ancora oggi visibile nella tomba di Matteo d'Acquasparta, nel Castello di Massa Martana, e negli annali di Todi [1]. Entrò giovanissimo nell'ordine francescano e ben presto si dimostrò molto dotto soprattutto in teologia, ottenendo il compimento degli studi in due delle più grandi Europa: Parigi e Bologna. La sua fama raggiunse Roma e diventò dapprima lector Sacri Palatii, sostituendo l'arcivescovo Peckam (arcivescovo di Canterbury), e poi, nel 1287, Generale dell'ordine francescano.
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